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Turing, Alan Mathison.

Matematico inglese. Compì gli studi al King's College di Londra. Indirizzò i propri interessi allo studio della ricorsività, analizzando la nozione di funzione effettivamente computabile in termine di macchine. Le sue ricerche gli diedero l'opportunità di recarsi negli Stati Uniti, a Princeton, ove nel 1938 conseguì la laurea di specializzazione. Tornato in Inghilterra, insegnò a Manchester. T. è considerato uno dei fondatori della cibernetica. Da ultimo approfondì l'analisi delle strutture biologiche e della morfogenesi (Londra 1912 - Manchester 1954). ║ Macchina di T.: macchina astrattamente definita su cui si basa la definizione di funzione esattamente computabile. Nel 1936 gli scienziati T. e Post enunciarono quasi contemporaneamente una teoria matematica che sintetizzava il comportamento logico dell'uomo di fronte ai problemi di tipo computistico, al fine di arrivare a realizzare degli automi con grandi capacità di calcolo, in grado di sostituire gran parte del lavoro svolto dall'uomo. Si supponga che l'addetto al computo possa servirsi di un certo numero di simboli, i quali possono essere combinati tra loro secondo certe regole e possono essere disposti su un foglio di carta lungo una riga, lungo una colonna, o in forma bidimensionale sotto forma di matrici; scrivendo, modificando o combinando un numero finito di volte, il computante muta continuamente il suo campo visivo, passando dagli stati iniziali degli argomenti della funzione da calcolare a una combinazione finale dei simboli stessi, che rappresentano il risultato della sua elaborazione. Una macchina di T. è un complesso meccanico che, mediante un'associazione per analogia di movimenti meccanici a delle operazioni computazionali, riesce a riprodurre le associazioni degli stati operati dal computante senza perdere le caratteristiche peculiari del calcolo; nelle sue linee essenziali, è un dispositivo costituito da un alfabeto, avente un insieme di simboli legati da una opportuna sintassi, da un nastro di carta potenzialmente infinito, diviso in strutture finite, dette campi, in grado di contenere al massimo un simbolo dell'alfabeto, da un occhio, in grado di osservare un campo alla volta, e da una memoria, in grado di ricordare un certo numero di stati. La macchina, attraverso un insieme di stati elementari, è in grado di aggiungere o togliere attraverso operazioni di scrittura o cancellazione dei simboli sul nastro, di variare la posizione del campo in osservazione attraverso l'occhio facendo scorrere il nastro e di caricare ed estrarre dalla memoria diversi stati. Naturalmente non tutte le operazioni o funzioni sono eseguibili con questo mezzo. Una funzione a n argomenti numerici viene detta T. computabile esattamente quando esiste una macchina di T. in grado di fornire il valore della funzione in corrispondenza di una determinata n-pla di numeri.